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Un paziente su due assume gli inibitori di pompa protonica (Ppi) senza averne effettivamente bisogno. A rilanciare il dato l’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (Aigo) dopo che un nuovo studio scientifico canadese conferma la necessità di non utilizzare in maniera inappropriata i farmaci contro il bruciore di stomaco, già sostenuta in un position paper Aigo.
Le nuove linee guida canadesi, pubblicate sul numero di maggio 2017 della rivista scientifica Canadian family physician, spiega la nota Aigo, indicano che la prescrizione di questi farmaci va destinata a precise situazioni cliniche e partono dal bilancio tra rischi e benefici derivanti da un uso eccessivo dei Ppi. Nello studio, infatti, si sottolineano i possibili effetti avversi di questi farmaci, come un aumento del rischio di malattie renali, di infezione da clostridium difficile, di fratture dell’anca e il pericolo di malassorbimento della vitamina B12.
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